PRESENTAZIONE DEL PARTITO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
La Democrazia Cristiana è un partito politico italiano costituitosi sul finire del 1943 da esponenti del ex – Partito popolare, da gruppi cattolici antifascisti e da giovani provenienti dall’Azione Cattolica.
Ottenuta la guida del governo con Alcide De Gasperi, la Democrazia Cristiana si affermava come partito di maggioranza relativa alle elezioni per l’Assemblea Costituente del 1946.
Le elezioni del 1948, con la Democrazia Cristiana a quasi il 50% dei suffragi, confermavano il ruolo assunto dal partito come “diga anticomunista”.
Durante la segreteria di Amintore Fanfani (1954-59), leader della corrente di Iniziativa democratica, veniva potenziata l’organizzazione del partito e si avviava un processo di inserimento di esponenti democristiani negli enti statali (in particolare nell’ENI).
Dimessosi Fanfani, Iniziativa democratica si divideva, dando vita alla nuova corrente di maggioranza dei “dorotei”; a essa apparteneva Aldo Moro che, nel 1959, diveniva il nuovo segretario.
Moro avviava una strategia di avvicinamento ai socialisti che il Congresso di Napoli (1962) consacrava nella politica di “centro-sinistra” sfociata nel governo Fanfani (DC-PSDI-PRI) con l’appoggio esterno del PSI.
Nella prima metà degli anni Settanta, con Fanfani alla guida del partito, la Democrazia Cristiana restava fedele alla formula del centro-sinistra e si impegnava nella campagna per l’abolizione del divorzio, venendo però sconfitta dall’esito del referendum del 1974.
Alle elezioni del 1975-76 il partito accusava un calo di voti dovuto allo spostamento dell’elettorato a sinistra e in particolare verso il PCI.
A tale insuccesso si cercava di reagire con la segreteria di Benigno Zaccagnini (1975), fautore di un programma di riammodernamento del partito e di moralizzazione della vita pubblica.
Moro cercava inoltre di dare una stabile direzione al Paese con la formula della “solidarietà nazionale”, cioè l’inserimento dei comunisti nell’area di governo al fine di assicurare all’esecutivo un sostegno parlamentare comprendente tutti i partiti dell’arco costituzionale.
Ma l’uccisione di Moro da parte delle Brigate rosse (1978) bloccava il progetto.
Dopo le elezioni anticipate del 1979, la DC cedeva per la prima volta la guida dell’esecutivo a un laico, G. Spadolini (1981-82).
Il nuovo segretario della D.C. Ciriaco De Mita (1982), dopo la sconfitta elettorale del 1983 e la conseguente perdita della guida del governo a favore del socialista Craxi (1983-86), riusciva a rilanciare il partito e diveniva capo del governo (1988).
Ma nel congresso del 1989 si formava una nuova maggioranza, che nominava Arnaldo Forlani alla segreteria, la cui gestione era caratterizzata dal rapporto preferenziale con i socialisti.
Nelle elezioni del 1992 la Democrazia Cristiana subiva però un serio ridimensionamento, mentre le inchieste della magistratura coinvolgevano lo stesso Forlani.
Il nuovo segretario Mino Martinazzoli avviava nel 1993 un radicale processo di trasformazione della Democrazia Cristiana, giungendo alla decisione (illegittima) di cambiare il nome in Partito popolare italiano (PPI) senza celebrare un Congresso nazionale che sarebbe stato necessario convocare a termini dello Statuto anche allora vigente della Democrazia Cristiana.
Tale decisione venne dunque subito contestata, essendo – di fatto – Martinazzoli, insieme ad altri, fuoriuscito dal partito, creandone, di fatto, uno nuovo.
Il Congresso, unico organismo deputato allo scioglimento di un partito non è mai stato celebrato.
Un gruppo di tesserati ha continuato, insieme con il compianto sen. Flaminio Piccoli, ha tenere in vita la Democrazia Cristiana storica.
Nel 1998, dopo un periodo di riorganizzazione territoriale, la DC si è ripresentata alle elezioni amministrative: in modo particolare al Comune di Isernia ottenendo un 9,8% di consensi ed alle provinciali nella Regione Siciliana ottenendo, in media, un brillante 2,5%.
Successivamente ha partecipato a diverse competizioni elettorali conseguendo enormi risultati dal punto di vista di consensi.
Sempre nel 1998 è presente nel Consiglio Regionale del Molise con un Consigliere Regionale e con un Assessore.
Nel 2004 si presenta, in maniera poco ortodossa, grazie ad una scelta sbagliata dell’allora segretario Giuseppe Pizza, sotto le insegne di Paese Nuovo. Il risultato fu alquanto deludente.
Subito dopo tale avventura lo stesso Segretario fu sfiduciato e fu eletto Angelo Sandri alla guida. Riconfermato al successivo XX congresso lo stesso è ancora il Segretario Politico
SEGRETARIO POLITICO NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA