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mercoledì, Gennaio 15, 2025

LA DEMOCRAZIA CRISTIANA DELLA SARDEGNA SI SCHIERA CONTRO LA POLITICA DISTRUTTIVA ATTUATA AI DANNI DELLE PRINCIPALI ATTIVITA’ ECONOMICO-PRODUTTIVE DELL’ISOLA: NO AI “NUOVI BARBARI ” !

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< LA DEMOCRAZIA CRISTIANA DELLA SARDEGNA SI SCHIERA CONTRO LA POLITICA DISTRUTTIVA ATTUATA AI DANNI DELLE PRINCIPALI ATTIVITA’ ECONOMICO-PRODUTTIVE DELL’ISOLA: NO AI “NUOVI BARBARI ” ! >

La Democrazia Cristiana della Sardegna continua nel suo impegno a sostegno delle classi economiche e sociali più deboli ed in particolare anche di tutte quelli attività economico produttive che senza dubbio erano l’asse portante dell’economia regionale.

ANTONELLO PILUDU  (cagliari)

Interviene in proposito ANTONELLO PILUDU (di Cagliari), Vice-Segretario politico regionale della Democrazia Cristiana della Sardegna e Vice-Segretario nazionale del Dipartimento <Agricoltura – Zootecnia – Sviluppo dei mercati esteri > della Democrazia Cristiana italiana.

<< Sino a qualche decennio fa la Sardegna – grazie al faticoso impegno di tanti laboriosi lavoratori e di una politica agricola costruttiva che tutelava il comparto gli agricoltori e gli allevatori – garantiva una ottima produttività capace di soddisfare senz’altro il fabbisogno locale e di poter intervenire anche fuori regione.

FABRIZIO LOCCI (Sud Sardegna)

Gli operatori venivano motivati a migliorare la propria azienda garantendo un approvvigionamento di materie prime a prezzi accessibili per la trasformazione alimentare e per poter offrire ai consumatori prodotti di qualità.

Tutti collaboravano a far funzionare al meglio la filiera agroalimentare: agricoltori, allevatori, trasformatori, distributori e rivenditori.

MANUELA LOI (Cagliari)

Possiamo ben dire che tutti “suonavano in armonia la stessa musica” e così contribuivano affinché si potesse ottenere una buona redditività aziendale ed avere un tenore di vita ragionevole che premiava la propria fatica e la relativa capacità imprenditoriale, favorendo nel contempo un risparmio per i consumatori, rispetto alla spesa alimentare mensile.

GIUSEPPE POERIO (Cagliari)

La Sardegna – ad esempio – è sempre stata una delle regioni italiane più produttive di grano, tanto da essere per millenni considerata “il granaio di Roma”.

Ora purtroppo le cose sono molto cambiate a causa soprattutto del disinteresse verso questi problemi da parte della classe politica (fatta più da politicanti che da politici) supini ed ubbidienti rispetto alle imposizioni degli ordini dei soliti noti e che di fatto hanno saputo distruggere l’abbondante produzione locale di grano, di vino, di latte e di formaggio.

Fernando Giuggia (Sassari)

Per ubbidire alle imposizioni dettate dai forti produttori europei, i politici nostrani (che evidentemente avranno avuto il loro contraccambio “ideologico”…) hanno reso la nostra isola sempre più “schiava di Roma” e che ci ha venduto incautamente ai potentati stranieri.

In questi giorni un altro brutto capitolo della storia dell’agricoltura sarda si sta scrivendo.

E sempre grazie alla complicità dei summenzionati politici che per favorire i “signori dell’energia” non si oppongono a quella che potremmo definire la “calata dei barbari”.

Barbari che si stanno appropriandosi del suolo sardo convincendo i proprietari a svendere i propri terreni per “trenta denari” senza creare valide ricadute economiche sul territorio.

Che farà poi quella moltitudine di sardi legati mani e piedi alle imposizioni varate dai Governi centrali e che favoriscono le multinazionali dell’energia (che potrebbero addirittura espropriare i terreni con la “gabola della pubblica utilità”) con la finalità di produrre energia e trasferirla poi in altre regioni italiane ed anche all’estero ?

Che lavoro faranno in futuro quegli agricoltori che restano succubi e non fanno una valida opposizione al decreto firmato nel 2022 dal Ministro della Transizione Ecologica (Roberto Cingolani), che favorisce solamente una buona redditività ai “signori del vento” ?

Certamente a causa dell’imposizione di questo sfavorevole decreto gli agricoltori saranno costretti ad accettare i “bonus assistenziali” per disoccupati (finchè ci saranno).

A breve sarà cosi, come è già da diverso tempo accade in tutta Italia, anche tanti contadini sardi continueranno a subire in silenzio, rimanendo senza lavoro, tanto basterà stringere la cinghia dei pantaloni prima che cadono e rimanere in mutande.

Nel frattempo però assistiamo a nuovi consistenti (ed inaccettabili) aumenti per gli stipendi di politici e di amministratori, il che appare proprio davvero del tutto vergognoso ! >>

 

A cura di Dott.ssa CHIARA ZIVERI (Parma-Olbia)

chiara.ziveri@dconline.info – Cell. 327-0566343 

Vice-Segretaria Nazionale del Dipartimento per la Tutela del Cittadino e per i Diritti Umani della Democrazia Cristiana italiana

Segretaria regionale del Dipartimento per la Tutela del Cittadino e per i Diritti Umani della Democrazia Cristiana italiana

Componente del Consiglio nazionale e della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana italiana.

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