A cura di Dott. BIAGIO PASSARO (Modena)
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Segretario Elettorale nazionale della Democrazia Cristiana
Segretario nazionale del Dipartimento < Attività Economico-produttive > della Democrazia Cristiana italiana
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
e di Dott. ANGELO SANDRI (Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< IL GRAVE DECLINO DELLA PARTECIPAZIONE AL VOTO DELLE RECENTI CONSULTAZIONI ELETTORALI EUROPEE MINA GRAVEMENTE IL PRESUNTO SUCCESSO SBANDIERATO DALLA PREMIER MELONI ! >
L’Italia, come molti altri Paesi europei, ha assistito ad un calo significativo della partecipazione alle elezioni europee, accompagnato da un crescente senso di disillusione e distacco dei cittadini rispetto alla politica nazionale e internazionale.
Questo declino viene interpretato come un segnale di un problema più ampio, che riguarda non solo il sistema politico italiano, ma anche la situazione geopolitica in Europa.
Le elezioni europee sono tradizionalmente viste come un momento cruciale per il processo democratico, in cui i cittadini hanno l’opportunità di esprimere le proprie preferenze su questioni fondamentali che riguardano l’integrazione europea, l’ambiente, l’immigrazione, l’economia e molti altri temi di rilevanza transnazionale.
Tuttavia, negli ultimi anni, si è osservato un calo costante della partecipazione alle elezioni europee in Italia, con un numero sempre più ridotto di elettori che si recano alle urne.
Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori.
In primo luogo, la crescente complessità e lontananza delle Istituzioni europee rispetto ai cittadini italiani potrebbero aver contribuito a una scarsa sensibilizzazione e interesse nei confronti delle elezioni europee.
In secondo luogo, la crisi economica e sociale che ha colpito l’Italia negli ultimi anni potrebbe aver generato un senso diffuso di sfiducia verso le istituzioni politiche, sia a livello nazionale che europeo.
Inoltre, la diffusa percezione di corruzione, nepotismo e inefficienza all’interno della classe politica italiana potrebbe aver eroso ulteriormente la fiducia dei cittadini verso i propri rappresentanti e verso Istituzioni.
La mancanza di trasparenza, accountability e responsabilità da parte dei politici potrebbe aver minato la credibilità del sistema politico nel suo insieme, portando i cittadini a sentirsi alienati e disillusi.
Ed infine – il dato ancora maggiormente eclatante e preoccupante – è la perfetta malafede con cui i politici approcciano l’elettorato nel suo complesso, sostanzialmente prendendolo in giro e ridicolizzando (o comunque tentando di minare in maniera grossolana e perniciosa) le garanzie anche previste a livello – per esempio – della Costituzione della Repubblica italiana ritenendo di godere di una impunità che non crediamo davvero possa essere riconosciuta da alcuno.
La serie di misfatti ed ignominie compiute nell’approccio elettorale (in queste elezioni Europee così come nelle condotte Elezioni politiche del 2022 condotte in maniera a dir poco vergognosa) gridano vendetta da parte della coscienza di qualsiasi cittadino onesto.
E’ per questo che gli appelli al voto suonano ai più come una clamorosa presa in giro, per esprimerci in termini educati, ma che incattiviscono ancora di più l’elettore letteralmente derubato dal suo diritto fondamentale (quello di votare liberamente) e che è alla base di quella < Sovranità Popolare > che questi “Lanzichenecchi della politica” vorrebbero smantellare al più presto.
E’ davvero una clamorosa vergogna ed indecenza.
Per affrontare questa crisi di fiducia e partecipazione, è necessario in primis un serio esame di coscienza e poi un’azione veramente decisa da parte delle istituzioni e dei partiti politici.
È fondamentale infatti promuovere una maggiore trasparenza, integrità e accountability all’interno del sistema politico, garantendo la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni di interesse comune.
Inoltre, è importante rafforzare la comunicazione e l’informazione sui temi europei e internazionali, per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini su questioni di cruciale importanza per il futuro dell’Europa.
In conclusione, il declino della partecipazione alle elezioni europee in Italia e la crescente mancanza di fiducia verso la politica nazionale ed europea rappresentano sfide significative per la democrazia e la stabilità del nostro Paese.
È necessario adottare misure concrete per ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e promuovere una partecipazione attiva e consapevole dei cittadini nella vita politica del paese.
Ma anche alla luce di quanto accaduto recentemente in Parlamento, non pare i politici di casa nostra ed in particolare quelli della presunta maggioranza nel Paese abbiamo molto capito come ci si deve rapportare nei confronti della Cosa pubblica e del Bene Comune.
Anzi sembrano sempre più impettiti e presuntuosi. quasi avessero conseguito un plebiscito eccezionale.
In realtà non è proprio così !
Teniamo presente che oltre alla maggioranza degli italiani che non è andata a votare (50,4 %) bisogna anche tener conto che vi è stato un dieci per cento di schede bianche e nulle di cittadini che hanno voluto esprimere anche nell’urna il loro voto di protesta !
E quindi una maggioranza di oltre il 60% degli italiani ha “spernacchiato” i politici scesi in campo (si fa per dire) a queste recenti elezioni europee.
Non siamo forti in matematica… ma se non erriamo calcolo il 30 per cento scarso raccattato da Giorgia Meloni sul 40 per cento dei voti validi dovrebbe essere circa il 12 per cento dell”elettorato avente diritto al voto !
Non ci sembra una maggioranza oceanica… tutt’altro.
Sarà quindi per questo che la suddetta si getta disperatamente sul premierato ! ma non crediamo che questa sua tentazione di mussoliniana memoria possa passare con l’elettorato italiano sarà si stanco, ma non proprio completamente rincretinito !
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