La Democrazia Cristiana è il più grande partito politico italiano della storia della Repubblica italiana.
Venne costituito durante il periodo bellico (tra il 1942 ed il 1943) grazie all’azione di Alcide De Gasperi, sostenuto da ex esponenti del Partito popolare, da gruppi cattolici antifascisti e da giovani provenienti dall’Azione Cattolica.
La Democrazia Cristiana dunque raccolse l’eredità direttamente dal Partito Popolare di Don Luigi Sturzo, divenendo la maggiore forza politica del Paese.
Ma la storia della Democrazia Cristiana è stata corroborata anche grazie alla storia ed alle attività delle sue correnti di pensiero interne al partito. Entrate nella retorica anti-partitica, le correnti democristiane sono state anche uno dei contributi più originali del pensiero e dell’organizzazione dei democratici cristiani italiani dal secondo dopoguerra.
Ottenuta la guida del Governo con Alcide De Gasperi, la Democrazia Cristiana si affermava come partito di maggioranza relativa alle elezioni per l’Assemblea Costituente del 1946.
Le elezioni del 1948, con la DC a quasi il 50% dei suffragi, confermavano il ruolo assunto dal partito come “diga anticomunista”.
Durante la segreteria di A. Fanfani (1954-59), leader della corrente di Iniziativa democratica, veniva potenziata l’organizzazione del partito e si avviava un processo di inserimento di esponenti democristiani negli enti statali (in particolare nell’ENI).
Dimessosi Fanfani, Iniziativa democratica si divideva, dando vita alla nuova corrente di maggioranza dei “dorotei”; a essa apparteneva A. Moro che, nel 1959, diveniva il nuovo segretario. Moro avviava una strategia di avvicinamento ai socialisti che il Congresso di Napoli (1962) consacrava nella politica di “centro-sinistra” sfociata nel governo Fanfani (DC-PSDI-PRI) con l’appoggio esterno del PSI.
Nella prima metà degli anni Settanta, con Fanfani alla guida del partito, la DC restava fedele alla formula del centro-sinistra e si impegnava nella campagna per l’abolizione del divorzio, venendo però sconfitta dall’esito del referendum del 1974.
Alle elezioni del 1975-76 il partito accusava un calo di voti dovuto allo spostamento dell’elettorato a sinistra e in particolare verso il PCI. A tale insuccesso si cercava di reagire con la segreteria di B. Zaccagnini (1975), fautore di un programma di riammodernamento del partito e di moralizzazione della vita pubblica.
Moro cercava inoltre di dare una stabile direzione al Paese con la formula della “solidarietà nazionale”, cioè l’inserimento dei comunisti nell’area di governo al fine di assicurare all’esecutivo un sostegno parlamentare comprendente tutti i partiti dell’arco costituzionale. Ma l’uccisione di Moro da parte delle Brigate rosse (1978) bloccava il progetto.
Dopo le elezioni anticipate del 1979, la DC cedeva per la prima volta la guida dell’esecutivo a un laico, G. Spadolini (1981-82). Il nuovo segretario C. De Mita (1982), dopo la sconfitta elettorale del 1983 e la conseguente perdita della guida del governo a favore del socialista Craxi (1983-86), riusciva a rilanciare il partito e diveniva capo del governo (1988).
Ma nel congresso del 1989 si formava una nuova maggioranza, che nominava A. Forlani alla segreteria, la cui gestione era caratterizzata dal rapporto preferenziale con i socialisti.
Nelle elezioni del 1992 la DC subiva però un serio ridimensionamento, mentre le inchieste della magistratura coinvolgevano lo stesso Forlani.
Il nuovo segretario M. Martinazzoli avviava nel 1993 un radicale processo di trasformazione della DC, cambiandone il nome in Partito popolare italiano (PPI).
Subito contestata la decisione, ed essendo Martinazzoli, insieme ad altri, fuoriuscito dal partito creandone, di fatto, uno nuovo (il Congresso, unico organismo deputato allo scioglimento di un partito non è mai stato celebrato), un gruppo di tesserati ha continuato, insieme con il compianto sen. Flaminio Piccoli, a tenere in vita la Democrazia Cristiana storica.
Nel 1998, dopo un periodo di riorganizzazione territoriale, la DC si è ripresentata alle elezioni amministrative: in modo particolare al Comune di Isernia ottenendo un 9,8% di consensi ed alle provinciali nella Regione Siciliana ottenendo, in media, un brillante 2,5%.
Successivamente ha partecipato a diverse competizioni elettorali conseguendo enormi risultati dal punto di vista di consensi.
Sempre nel 1998 è presente nel Consiglio Regionale del Molise con un Consigliere Regionale e con un Assessore.
PERIODO DI TRANSIZIONE 2000/2002
Scomparsa di Piccoli (13 aprile 2000)
Partito Democratico Cristiano
Elezioni regionali del 2000
Rinascita della Democrazia Cristiana (settembre 2000)
Assemblea iscritti 1992/1993 svoltasi all’Hotel Palatino 3/4 luglio 2002
ELEZIONI EUROPEE 2004 – Nel 2004 si presenta, in maniera poco ortodossa, grazie ad una scelta sbagliata dell’allora segretario Giuseppe Pizza, sotto le insegne di Paese Nuovo. Il risultato fu alquanto deludente.
XX CONGRESSO NAZIONALE D.C. – TRIESTE APRILE 2005
Subito dopo tale avventura lo stesso Segretario fu sfiduciato e fu eletto Angelo Sandri alla guida.
Riconfermato al successivo XX congresso lo stesso è ancora il Segretario Politico.
XXI CONGRESSO NAZIONALE D.C. – MILANO FEBBRAIO 2009
IL XXII CONGRESSO NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
PERUGIA (14-15 DICEMBRE 2013)
Nei giorni 14 e 15 dicembre 2013 si è svolto a Perugia il XXII Congresso nazionale della Democrazia Cristiana.
Fu il Congresso susseguente alla storica sentenza della Corte di Cassazioni unite (inappellabile) che sentenziò che la Democrazia Cristiana non è mai venuta meno in quanto il tentativo di porre fine all’esperienza del partito scudocrociato intentato dall’allora Segretario nazionale Mino Martinazzoli è stato sventato grazie alla tenace opposizione di un folto gruppo di iscritti alla Democrazia Cristiana del 1992-1993 guidato dapprima dal Presidente Flaminio Piccoli e poi da altri esponenti di partito che si susseguirono alla guida dello stesso: Clelio Darida, Carlo Senaldi, Angelo Sandri, Giuseppe Pizza e poi nuovamente (per molti anni) Angelo Sandri.
Fondamentale a questo proposito è stata la storica Assemblea nazionale degli iscritti alla Democrazia Cristiana che si tenne a Roma nei giorni 3 e 4 luglio 2002 nel corso della quale vennero ricostituiti gli organismi di partito e si procedette alla elezione del nuovo Segretario politico nazionale nella persona di Angelo Sandri (Udine), del Presidente nazionale nella persona dell’On. Carlo Senaldi (Varese) e del Segretario amministrativo nazionale Giancarlo Travagin (Novara), unitamente al Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana.
Le fasi di quella storica Assemblea vennero seguite personalmente dall’Avvocato Bruno Panizzo, del Foro di Udine.
Nella foto: l’immagine ufficiale scattata al termine del XXII Congresso nazionale di Perugia.
Sullo sfondo si puo’ notare il simbolo ufficiale della Democrazia Cristiana, proiettato sullo schermo ed approvato ufficialmente dallo stesso Congresso nazionale della D.C.
DEMOCRAZIA CRISTIANA – DIREZIONE ANNO 2018
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