A cura di Dott. Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/in provincia di Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore Responsabile de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< RIFLESSIONI DEL PROF. ANTONIO FOGLIO SU ETICONOMIA E FINANZA: LA TEORIA DELLA “ETICONOMIA FINANZIARIA”. >
Il partito della Democrazia Cristiana si sta preparando – sotto vari punti di vista – alla celebrazione del suo ventiquattresimo Congresso nazionale ed al di là degli aspetti organizzativi ed alla alla selezione della classe dirigente della Democrazia Cristiana per il prossimo mandato, notevole spazio viene dato alla determinazione dei contenuti che il partito di propone di sviluppare a servizio del nostro Paese.
Da qui il notevole impegno e lavoro che si sta sviluppando all’interno dei vari Dipartimenti chiamati sviluppare contenuti e proposte che possano risultare utili al futuro della nostra Italia.
All’interno del Dipartimento < ECONOMIA e FINANZA > della Democrazia Cristiana grande attenzione viene riservata alla < teoria ETICONOMICA > elaborata dal Prof. Antonio Foglio (Brescia).
Abbiamo già affrontato alcuni aspetti di tale teoria che ha degli sviluppi che investono oltre che la realtà economica del nostro Paese anche l’intera realtà internazionale proponendo un nuovo ordine eticonomico internazionale definito appunto < NOEtI > (Nuovo Ordine Eticonomico Internazionale).
Quest’oggi riprendiamo alcune riflessioni del prof. Antonio Foglio che trattano specificatamente di aspetti legati al tema < FINANZA ed ETICA >.
<< Parlare di finanza ed etica – sottolinea il prof. Antonio Foglio – alla luce di quanto la storia ed anche la recente crisi economica ci hanno presentato, potrebbe apparire abbastanza irrealistico.
Ma questo non può valere per l’eticonomia; ci riferiamo a quell’etica che è naturale e normale prassi nell’economia che noi auspichiamo e che per questo diventa eticonomia.
Essa esiste ed è connaturale anche nella finanza, anche se buona parte del mondo finanziario, a vedere gli scandali finanziari che ci sono stati e continuano ad esserci, ed a rilevare certi loro comportamenti dei vari protagonisti, sembra proprio che essi la ignorino.
La finanza che ci presenta oggi l’economia è quella che ricerca il massimo profitto, il veloce e facile guadagno, la convenienza, il rendimento.
Il mercato finanziario passato e recente sono caratterizzati da episodi che hanno rivelato una finanza fatta di opportunismi ed egoismi, di scorrettezze, di truffe, d’inganni, d’ingiustizie che hanno avuto e continuano ad avere l’effetto di disgregare la stessa economia, di far perdere la fiducia di quanti hanno affidato al sistema finanziario i loro risparmi, di far diminuire la credibilità delle istituzioni finanziarie.
La storia e l’esperienza quotidiana ci hanno presentato comportamenti che nulla hanno avuto a che fare con l’etica; l’economia finanziaria in più di un’occasione si è rivelata priva di etica, di responsabilità sociale, di solidarietà, pensando solamente a speculare a scapito dell’economia reale, delle imprese, dei piccoli risparmiatori.
Il sistema finanziario si è dimostrato irresponsabile, ingiusto, disumano, ricercando facili e veloci guadagni, spesso ai margini della legalità, con profitti elevati a vantaggio di pochi, quindi bruciando parecchi risparmi di piccoli risparmiatori con titoli ed investimenti finanziari ingannevoli che si sono sciolti come neve al sole.
Spetta pertanto alla dimensione etica delle istituzioni finanziarie recuperare la fiducia dei risparmiatori, ritornare a mettersi veramente a disposizione dell’economia reale, delle imprese, degli imprenditori, delle famiglie, tutelando il risparmio senza metterlo a rischio in scorrette e assurde azioni e speculazioni finanziarie.
L’accettazione dell’etica e dell’eticonomia vogliono portare più cuore, più responsabilità umana, sociale, più etica nella finanza, rendendola più responsabile, più a servizio dell’uomo, dell’impresa.
L’etica vuole umanizzare la finanza dandole una caratterizzazione umana, sociale, ridimensionando culto e potere del denaro attribuendogli una caratterizzazione secondaria rispetto al primato della persona, della società umana; la centralità che dobbiamo dare all’uomo con l’eticonomia vuole la ricomparsa e l’accettazione di un’etica, di una responsabilità sociale nella finanza.
Ciò vuole dire che la finanza, le scelte e le decisioni che comporta, debbono rispettare il vivere civile, le leggi, i buoni e leali rapporti, la dignità e gli interessi di quanti in essa sono coinvolti.
Per il mercato finanziario si può parlare di una sua gestione etica come vuole l’eticonomia, se alla base ci sono dei comportamenti etici; tutti coloro che sono impegnati nell’economia finanziaria (banche, organismi finanziari, intermediari finanziari, finanziatori, investitori, ecc.) se vogliono assicurare all’economia finanziaria un comportamento etico, non possono non prendere in considerazione l’utilità sociale dell’impiego del denaro, la necessità che l’economia finanziaria partecipi al processo eticonomico contribuendo non a portare ricchezza a pochi avvantaggiati, ma invece benessere a tutti, quindi a dare un importante contributo al conseguimento di quel bene comune che persegue l’eticonomia.
La finanza è uno strumento che grazie all’etica può permettere il conseguimento di risultati eccezionali nello sviluppo e nel progresso economico, nella lotta alla povertà e alla fame, nel supportare i Paesi in via di sviluppo e sottosviluppati, nel superamento di crisi economiche; si spera che la finanza possa ritornare ad essere gestita con etica, con responsabilità sociale dall’uomo per dare un concreto contributo alla soluzione di questi problemi. >>
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