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lunedì, Novembre 25, 2024

RITIRI SPIRITUALI, MEDITAZIONI E PREGHIERE PROPOSTI AI POLITICI DEMOCRATICI CRISTIANI

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A cura di Dott. Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/Udine)

segreteria.nazionale@dconline.info * cell. 342-1876463 *

Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana

Direttore Responsabile de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

< RITIRI SPIRITUALI, MEDITAZIONI E PREGHIERE PROPOSTI AI POLITICI DEMOCRATICI CRISTIANI >

Abbiamo letto sui social della Democrazia Cristiana in questi giorni alcuni interessanti contributi al dibattito ed all’approfondimento di un tema concernente la formazione del singolo politico che vogliamo riproporre alla Vostra attenzione. Tra di essi alcuni postati dal Dott. Alessandro Pinto di Roma.

“Ritiri spirituali, meditazioni e preghiere proposti ai politici democratici cristiani”. E’ questa la nuova ricetta per la formazione dei politici che era stata lanciata dall’allora Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana Arnaldo Forlani.

La proposta è stata illustrata dal leader della Democrazia Cristiana ad una platea particolare: i partecipanti al convegno sulla preparazione dei dirigenti democristiani, organizzato dall’allora  responsabile della formazione dei quadri di partito, Pier Ferdinando Casini.

< Non sarebbe male – aveva esortato Arnaldo Forlani – che anche noi riprendessimo a frequentare i ritiri spirituali e dedicassimo più tempo alla meditazione.

Insomma, un Forlani intensamente votato alla preghiera e alla ricerca dell’ Assoluto, perché, ha spiegato ai convegnisti della Democrazia Cristiana, non vorrei che ci considerassimo cristiani soltanto perché il nostro partito si chiama Democrazia Cristiana.>

Nel suo intervento Forlani ha anche ammonito i dirigenti democristiani a considerare criticamente il sistema dei mass media, perché i mezzi di informazione di massa, secondo il segretario democristiano, sono spesso impegnati a seguire la logica consumistica e quella del mercato.

Il convegno è stato concluso da Pier Ferdinando Casini, il quale ha affermato che la Democrazia Cristiana non vuole né burocrati, né manager, ma intende fare un grande investimento sulla formazione perché solo così si accresce il patrimonio politico del partito.

Pier Ferdinando Casini ha anche invitato la Democrazia Cristiana a riscoprire le ragioni della sua diversità, un traguardo che può essere raggiunto solo seguendo la via della formazione.

Il parlamentare ha infine esortato il partito a elevare la qualità del suo impegno, riscoprendo permanentemente la sua identità e i suoi dati distintivi, mediante una preparazione dei quadri dirigenti, che però non può essere concepita come meccanica distribuzione di certezze dogmatiche dal centro in periferia.”.

Forse al giorno d’oggi un “report” d’altri tempi potrebbe anche non interessare più di tanto. Però c’è da considerare un tema di fondo.

Perché chiamarci Democratici Cristiani quando poi non sappiamo nemmeno quali sono – per esempio – i sacramenti e perché vanno osservati ?

Un tempo la Democrazia Cristiana aveva solidi legami nelle parrocchie, anzi potremmo dirte che ebbe addirittura vita da esse.

I parroci erano i primi a proporre al partito i giovani, formati all’Azione Cattolica che venivano instradati alla politica. Oggi di ciò non se ne parla poi molto.

Consideriamo che la maggior parte degli statisti provenivano dall’Azione Cattolica: De Gasperi, Moro, Andreotti, Fanfani, Sullo, Forlani, Mattei e tanti altri.

La Chiesa nel tempo, ha preferito percorrere un altra via: una sorta di astensionismo o presa di distanza dai vari partiti.

Papa Francesco non ha indicato un partito, ma ha detto che ogni cristiano può partecipare a un partito, purché non tradisca la sua fede.

Recuperare questi valori democratici cristiani, recuperare questo spirito di appartenenza è compito di ciascuno di noi ed il partito deve favorire questo recupero.

Da qui la necessità per ciascuno di noi di caratterizzare il suo impegno politico con solide basi anche dal punto di vista dei nostri convincimenti ideali e religiosi.

Ed un primo passo puo’ essere ripartire dalla propria parrocchia e cogliere le occasioni di formazione che essa propone e se del caso anche contribuire a sollecitarle.

E’ un tama questo particolarmente importante che val la pena di riprendere e di riapprofondire e che è fondamentale per la vigenza del partito dello Scudo Crociato !

 

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